Saccomanni ha commesso un errore davvero grossolano. A denunciarlo, questa volta, non siamo noi dell’Italia dei Valori ma la Corte dei Conti e i tecnici del servizio Bilancio della Camera dei Deputati. Sono loro, infatti, ad aver lanciato l’allarme sulla fragilità di alcune coperture, previste nel decreto legge che ha abolito l’Imu e assicurate dal Ministro.
In particolare, i tecnici sollevano perplessità sulle coperture che dovrebbero derivare dal pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e su quelle relative al contenzioso fra lo Stato e dieci concessionari per la gestione del gioco. Noi dell’IdV lo abbiamo già detto e lo ribadiamo: è assurdo che per l’abolizione della prima rata dell’Imu si sia fatto affidamento sui fondi derivanti da un vero e proprio condono, volto a sanare la posizione di alcuni concessionari di giochi. Al danno, per le casse dello Stato e per gli stessi cittadini, ora rischia di aggiungersi la beffa: quasi certamente, infatti, i colossi del gioco non verseranno quanto dovuto. Siamo davanti ad una situazione paradossale che svela l’inadeguatezza di chi, prima di fare annunci forse avrebbe dovuto reperire fondi certi. Più volte abbiamo suggerito al ministro Saccomanni di sbloccare la vendita di quei titoli confiscati alla mafia, contenuti nel Fondo Unico Giustizia, che potrebbero essere utilizzati per garantire coperture certe ed immediate. Evidentemente il ministro preferisce giocare e lo fa, purtroppo, a danno degli onesti cittadini.