BASTA. Ogni tempo, ogni alibi, ogni pretesto è scaduto. È stata uccisa un’altra donna. Brutalmente. Accoltellata, cosparsa di benzina e bruciata viva. L’ennesimo orrido crimine, premeditato, voluto e barbaramente eseguito. Non ci sono più margini per i distinguo. In Italia ormai esiste una emergenza specifica sulla violenza contro le donne. Oltre i numeri e la casistica quel che annienta la coscienza civica rischia di essere l’abitudine ad una strage mascherata da routine. L’ennesima vittima, con un altro nome ed un altro vissuto, ma ancora una volta e sempre donna. L’ennesimo carnefice, con un altro nome ed un altro vissuto, ma sempre maschio. L’ennesima giovanissima vittima, è potuta soccombere senza che la Politica che può e deve fermare l’eccidio abbia fatto il suo Dovere. Oggi 27 maggio il Parlamento, come richiesto dalle deputate dei diversi gruppi politici, ha per l’appunto l’occasione estrema di rompere definitivamente tutti gli indugi. Si discute infatti della ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne già approvata all’unanimità nella commissione affari sociali della camera. Va approvata senza incertezze di sorta, anche perché le stesse parlamentari di tutti i gruppi è da due anni che aspettano questo momento. Ma non basta. Perché l’iter sia definito serve il ddl del Governo, da portare subito in Parlamento, per mettere la parola fine a questa lunga attesa e rendere quindi operativa la Convenzione. Per parte nostra, come IdV non dobbiamo far altro che continuare sulla nostra strada di pungolo civile e di forte pressione pubblica per far crescere tra la gente questa prioritaria emergenza sociale.
Ignazio Messina