Ci siamo presentati alle elezioni europee perchè vogliamo un’Europa diversa da quella che c’e', non germanizzata come accade adesso: un’Europa che non sia di proprietà delle banche, un’Europa dove i salari sono equivalenti. Non e’ possibile che le imprese italiane paghino il 40% di tasse sul lavoro mentre negli altri paesi dell’Unione si paga il 21%. Inoltre le banche debbono ricevere per il credito alle industrie e alle famiglie non piu’ del 5%. Siamo europei, non sudditi della Germania e della sua scellerata politica economica. Da quando c’e’ l’euro gli italiani hanno perso il 50% del potere di acquisto. Questo perché non si è fatta l’Europa politica, ma solo quella monetaria. Si doveva fare il contrario. I Paesi deboli debbono essere aiutati da quelli più forti, non come sta facendo la Germania che fagocita le aree più deboli.