Cari amici,
gli ultimi mesi hanno messo a dura prova la nostra esperienza politica fatta di tante giuste battaglie a difesa dei diritti dei cittadini. Oggi, il partito che è stato determinante nell’evidenziare le contraddizioni della politica, è fuori dal Parlamento e questo è avvertito da più parti come una cosa ingiusta. C’è bisogno di Italia dei Valori e con il prossimo Congresso Nazionale in programma il 28-29-30 Giugno sapremo riprendere il cammino momentaneamente interrotto.In considerazione dell’indisponibilità di Antonio Di Pietro a ricandidarsi alla guida del Partito, pur rimanendo figura di riferimento, ho deciso di accettare di candidarmi a fare il Segretario Nazionale rispondendo alle sollecitazioni dei territori e nel solco della nostra storia. Con orgoglio, penso ad una Idv viva e ci batteremo affinché possa essere una risorsa per un centro sinistra unito e riformista.
Proprio nel momento in cui il sistema dei partiti è screditato e i cittadini sentono la politica distante, noi dobbiamo scommettere su un’idea nuova e condivisa di partito e di politica. Dobbiamo percorrere con coraggio strade probabilmente mai percorse prima.
Siamo stati il partito che, più di ogni altro, ha saputo coniugare le battaglie per i diritti e le ragioni di civiltà, con le emergenze sociali e del grande pianeta degli esclusi. Lo abbiamo fatto dentro e fuori del parlamento, nei gazebo come nei più alti scranni del potere legislativo. Abbiamo commesso anche tanti errori, primo fra tutti quello di pensare che fosse sufficiente avere ragioni da vendere e orizzonti da conquistare, per restare immuni dall’assedio degli opportunisti, corrotti e malversatori che, seppure solo una piccola parte di noi, hanno finito per corrompere la stessa nostra immagine conquistata in anni di impegno gratuito ed encomiabile.Un colpo ferale alla nostra stessa ragion d’essere, l’hanno poi inferto le calunnie in Tv, le campagne stampa e mediatiche miranti a delegittimare lo stesso padre fondatore del nostro partito. La profonda onestà, umana e politica, oltre che la lungimiranza strategica di Antonio Di Pietro che, con spirito piuttosto insolito nella politica di oggi, ha messo a disposizione tutti gli incarichi e lo stesso ruolo guida di Idv.
Non partiamo da zero, ma dalla nostra risorsa fondamentale: le militanti e i militanti che hanno lavorato nei territori e sul web; le candidate e i candidati che hanno rappresentato il partito in tante elezioni e si sono spesi in difficili campagne elettorali. Si parte da loro, si parte da noi, si parte dal comune entusiasmo per ri-costruire un partito non verticistico ma plurale, territoriale, di genere, tematico.Occorre riconoscere che la situazione attuale, magmatica e caotica, della politica italiana non è solo un incidente di percorso, ma rappresenta la conseguenza del fallimento del sistema dei partiti e delle prospettive che i partiti maggiori avrebbero dovuto ricercare o immaginare.
Serve pensare a forme plurime di adesione e di partecipazione alla vita del partito, allargando il consenso con l’adesione di quanti utilizzano la rete e i network anche su affiliazioni tematiche, su battaglie di liberazione e valori di emancipazione di grande respiro. Battaglie condivise, Valori aggreganti. Dobbiamo saper essere un partito in grado affrontare con una sua proposta che diventa progetto, le sfide che la società impone, sfide che vengono dall’attualità, dai bisogni, dal sentire delle gente comune. Un progetto che si mette e che ci metta in cammino, verso un futuro migliore.Dobbiamo fare tesoro degli errori del passato, per essere in grado di guardare al futuro. Perché questo futuro sia corrispondente al percorso che abbiamo conosciuto nei tempi migliori, rivendendo e riassestando quel progetto che ci ha unito negli anni trascorsi in lotte di alto profilo. Ma ancor di più dobbiamo essere in grado di guardare al progetto che costruiremo insieme e al quale siamo chiamati a dare il nostro contributo in questa fase di deciso rinnovamento e appassionato rilancio.Un partito da riformare in cui sia chiara e trasparente la gestione della tesoreria, con obbligo di pubblicazione di ogni rendiconto, con un comitato di garanti che controlli non solo la correttezza contabile, ma anche l’ utilizzo di parte dei fondi per la formazione politica, lo sviluppo delle strutture e l’azione politica sul territorio.
Riconoscimento del ruolo del livello territoriale, che è il livello deputato allo stretto contatto con gli iscritti e i cittadini: è a queste persone che viene richiesto di essere presenti sul territorio, confrontandosi con gli elettori, nell’attività politica.Un partito dalla porte aperte, dove comunque gli iscritti sono il fulcro pregnante dell’azione e della immagine IdV e dove chi arriva non può essere candidato ad alcun ruolo interno o istituzionale senza aver maturato un anno di militanza.Chiedere impegno deve accompagnarsi al riconoscimento di responsabilità, le decisioni non possono essere lasciate tutte al livello nazionale. affermando anche nelle nostre regole il principio della sussidiarietà e affiancando al sistema delle regole la redazione di un codice etico perentorio ed inderogabile.
Immediatamente propongo agli altri candidati che candidatura sia accompagnata dalla sottoscrizione del Codice deontologico con cui tutti Ci impegniamo a: garantire impegno e lealtà anche in caso di sconfitta congressuale, ad avere atteggiamenti costruttivi, rispettando gli altri concorrenti, dare la nostra disponibilità alla gestione collegiale del Partito. Tutto ciò nel rispetto del principio che, fatto salvo il dissenso e le diversità nel confronto e nella discussione democratica, va salvaguardata l’unità di azione e di intenti per attuare e rispettare tutto ciò che il Congresso ha deciso.Guardando oltre l’orizzonte interno del partito, occorre definire la linea di posizionamento del partito attestandoci con chiarezza sulla moderna connotazione liberal-democratica, opzione della quale noi siamo fortemente convinti. Prospettiva liberaldemocratica come presupposto per rifondare lo Stato, liberandolo dalla sua insostenibile pesantezza dell’Essere. Legalità, per esempio, intesa come affermazione dello stato di diritto e come affermazione del diritto dei tanti, rispetto agli insopportabili privilegi di pochi.
Anche per questa collocazione, da tempo fortemente ancorata all’appartenenza alla grande famiglia europea ALDE, esiste in Italia lo spazio politico per l’azione di IDV, fondata sull’impegno legalitario che, recuperando la natura post-ideologica di IDV, ponga la sua azione in maniera netta “dalla parte dei cittadini”, senza riserve o condizionamenti. Questo significa tracciare la mappa dei tanti conflitti di interessi e riprendere la lotta contro ciascuno di essi, fino alla totale eliminazione. Partendo con una battaglia di liberazione dal ruolo invasivo dello Stato e della Politica nel sottobosco degli enti e dei servizi pubblici, il cui costo sui bilanci del res publica è, non solo, insostenibile, ma non trova alla fin fine alcuna ricaduta in servizi di qualità.Ciò significa che la sfida di Idv, fuori dal Parlamento Nazionale, è quella di procedere e attraverso il canale della denuncia e attraverso la proposta di una società migliore. IdV a tutela e affermazione di una società che è cento passi più avanti delle istituzioni nazionali, nel cammino verso uno Stato più equo e moderno, liberato dalla gestione delle risorse pubbliche non finalizzate al bene comune.
«Dalla parte dei Cittadini» è stato l’impegno più solido di IdV protagonista di tante battaglie e capace, nel contempo di farle condividere da milioni di cittadini italiani. Per questo dobbiamo aver il coraggio di rivendicare la nostra inimitabile forma di partito-movimento, quella che ci ha caratterizzato nei nostri momenti migliori.Da tutto ciò consegue la necessità di rilanciare una fase di elaborazione di proposte che siano utili a migliorare il sistema istituzionale, le condizioni dei singoli, delle famiglie, delle imprese, degli Enti Locali.
Va superata la fase di improvvisazione e recuperata la capacità di elaborazione progettuale, fondata non solo su idee generali o i desiderata, ma suffragata da validi supporti scientifici e modelli economici verificabili nelle prospettive e nei risultati. Dobbiamo dialogare nell’ascolto con i soggetti attivi della società, associazionismo, giovani e università, mondo del lavoro e dell’impresa, su tutti precari, esodati, cassintegrati e disoccupati. Vogliamo fare sistema con i Laboratori delle Idee che lavorano su specifiche proposte politiche nei diversi settori dell’economia, del sociale, della sanità, dei diritti civili, della legalità e della giustizia.Attraverso i Laboratori di idee il Partito va aperto alle migliori energie culturali e scientifiche Italiane presenti nel Paese e all’Estero, intanto per partecipare al cammino del partito-movimento, e di comporto per consentirci di creare un luogo di incontro ove l’elaborazione sia condizionata solo dalla costante ricerca del BENE COMUNE.
Credibilità e affidabilità, senza se e senza ma, per superare la fase di frattura tra società e partito che deve essere ed anche apparire per il comune sentire, totalmente impegnato a proporre una speranza concreta ai cittadini, incessantemente impegnato a fornire risposte ai bisogni della attuale complicata emergenza sociale, ma soprattutto per le sfide e gli investimenti di prospettiva .Individuare la priorità del lavoro per una crescita economica rispettosa dell’ambiente e ove necessario improntata al recupero condizioni ambientale e climatiche, con specifica attenzione al tessuto sano delle piccole e medie imprese, nella considerazione che senza lavoro non c’è dignità, senza impresa sana non c’è occupazione.
Protesta e proposta, richiamando l’impegno delle Istituzioni che, ognuna secondo la propria competenza, vogliamo chiamare alla propria responsabilità secondo il criterio di sussidiarietà, ovvero secondo il proprio livello di competenza, partendo dall’Unione Europea, per finire al sistema della autonomie locali, all’associazionismo e al volontariato.In questa prospettiva occorre procedere, secondo standard europei, a misurare le performance dei servizi pubblici nonché la qualità dei risultati che raggiungono e procedere senza indugi al taglio di sprechi e disservizi.
In questi giorni stiamo raccogliendo i suggerimenti e le integrazioni che spontaneamente tanti sapendo della mia candidatura hanno voluto inviarmi, ma ho scelto di utilizzare tutto il tempo disponibile per redigere la mozione finale. Voglio infatti presentare una mozione non preconfezionata e sono aperto a recepire i contributi fattivi di compartecipazione di tutti, di chi ha esperienza politica e di chi ha anche solo la volontà di non arrendersi. Perché il mio obiettivo non è quello di proporre il punto di vista di un singolo, ma una proposta politica e programmatica corale e in continua evoluzione. Anche le idee si muovono, anche i percorsi per realizzarle si evolvono.Perciò, ho intenzione di coinvolgervi chiedendo suggerimenti, proposte, critiche, qualche consiglio, idee da condividere insieme. Restano pochi giorni, ma la velocità del web ci consente di rendere attuabile questo dialogo. Per farlo, potete utilizzare la e-mail ignaziomessinaidv@gmail.com
IDV c’è. Io ci credo.
Ignazio Messina