Idv ha dichiarato guerra alla riforma Fornero, il nostro obiettivo è abolirla. Ci aspettiamo che questo Governo prenda in considerazione la nostra proposta e dia una risposta anche a chi il lavoro non ce l’ha. Il ministro del Lavoro, Poletti, ha dichiarato che il Jobs Act sarà pronto ed efficace solo nei primi sei mesi del 2015. E’ evidente, quindi, che il lavoro è diventato l’ennesima promessa inevasa. Insomma, altro che emergenza da risolvere. Vorrei ricordare che l’unica proposta del ministro Poletti è stata quella di prevedere un nuovo contratto precario a termine, per la durata di 36 mesi e rinnovabile per otto volte, che va ad aggiungersi agli attuali 46 tipi di contratti precari. Davanti a questa realtà non possiamo non essere preoccupati ed allarmati per il futuro dei lavoratori italiani. Noi dell’Italia dei Valori abbiamo messo nero su bianco, nel nostro ‘Sblocca Lavoro’, proposte concrete per modificare subito il sistema pensionistico in modo da generare, già nel 2014, ben 170 mila posti di lavoro per i giovani. Neppure possiamo dirci soddisfatti per le misure contenute nel Def. Se, infatti, condividiamo la riduzione degli 80 euro di tasse per i redditi medio bassi, ricordiamo che il documento redatto dal governo esclude milioni di pensionati, le partite Iva e coloro che già sono sotto gli 8 mila euro di reddito annuo. Nel Def non vi sono quegli investimenti pubblici necessari alle nostre grandi infrastrutture, né tanto meno il sostegno al settore agricolo, a quello turistico e culturale. L’IdV, che vuole continuare ad offrire soluzioni concrete ai problemi, ha indicato la strada da seguire per fare in modo che si possa generare nuova occupazione e favorire l’impresa, che sta reagendo alla crisi, riducendo per esempio ulteriormente su di essa il peso dell’Irap. Allo stesso tempo, abbiamo proposto di concentrare l’iniziativa di politica industriale del governo sui quei settori che risultano strategici per ridare competitività alla manifattura italiana quali: l’energia, la banda larga per tutto il Paese, una lotta feroce alla burocrazia e, non certo per ultima, un’azione efficace contro le organizzazioni mafiose che ormai hanno purtroppo un ruolo attivo nell’economia italiana, al Nord come al Sud.