Il disegno di legge dell’Italia dei Valori nasce da un’iniziativa popolare e le firme presentate a sostegno ne sono la prova. Questo pdl è stato condiviso e sottoscritto anche da alcuni parlamentari e tra questi, come primo firmatario c’è l’on. Andrea Vecchio di Scelta Civica, imprenditore siciliano impegnato nella lotta alla mafia e componente della Commissione Antimafia. Questo sostegno è la dimostrazione che le buone idee, dentro e fuori il Parlamento, vincono e che vengono, prima di tutto, l’ interesse cittadini e l’affermazione della legalità nel nostro Paese. Nell’ Italia degli inchini davanti alla casa dei boss, come è nuovamente accaduto in questi giorni a Palermo, bisogna combattere in maniera forte la mafia e lo Stato deve dare l’ esempio utilizzando i beni confiscati, volgendone il ricavato o l’utilizzo, al bene della collettività. Il nostro intento è sottolineare il valore enorme di questi beni, pari circa ad 80mld di euro ma il dato è incerto se si considera che manca un albo della registrazione, di cui noi proponiamo l’istituzione. Una volta fornito un database, si può procedere entro 90 giorni all’utilizzo dei beni richiesti da enti ed associazioni a fini sociali. Nel caso di mancata richiesta il bene si può rendere vendibile con un introito per le casse statali. Un altro aspetto importante riguarda la gestione delle aziende confiscate, che in Italia sono circa 1700 ed il dramma a cui noi vogliamo porre rimedio è che, tra il momento del sequestro e quello della confisca, falliscono, mettendo in difficoltà anche i lavoratori onesti. In un Paese che ha bisogno di risorse per rilanciare l’economia, trovo inopportuno che questo patrimonio, disponibile, sia lasciato giacente.