Un passo indietro del Governo con l’emendamento vergogna che “premia” le slot machines e “punisce” Comuni e regioni impegnati nel contrasto al gioco d’azzardo. Noi da mesi abbiamo fatto un passo avanti con il nostro disegno di legge ”no slot, no videopoker”. Nelle prossime settimane saremo in tutte le piazze d’Italia. Il Governo si è reso conto della gravità delle conseguenze di quell’emendamento e provvederà a ritirarlo. Continuare sulla strada del gioco d’azzardo e dello Stato biscazziere non è più sostenibile. Oltretutto, proprio quell’emendamento, da quanto si legge, contiene un ulteriore “regalo” ai boss che incassano denaro favorendo inaccettabilmente il circuito della criminalità organizzata che beneficiano di una sorta di “indulto preventivo” che prevede il ritiro delle slot dai locali per “gravi colpe” ma non prima che siano decorsi 90 giorni, giorni in cui l’introito sarebbe ugualmente garantito. Un “gioco di mano” senza eguali. La ludopatia non è uno spot elettorale, e’ un problema reale. Il fenomeno è infatti un’autentica emergenza sociale che riguarda quasi 800mila italiani e che si annida tra la disperazione causata dalla crisi economica che spinge al gioco soprattutto i più poveri, i disoccupati ed i pensionati che sperperano 5,5mld di euro, 3.200 euro all’anno, 266 euro al mese. A questo si aggiunga anche che ogni anno investiamo milioni di euro per le attività di prevenzione con ricadute in termini di costi sociali e sanitari altissime. Potremmo, rifarci all’Europa che nel luglio scorso ha approvato con l’European Casino Association le linee guida in cui sono contenute tutte le best practices di Paesi dove il problema è sostanzialmente risolto e possiamo anche vigilare sui territori con una rete di sportelli no slot.